L' Autorità di Bacino del Fiume Tevere ha convocato per il giorno 30 marzo 2017 alle ore 10,30 presso la propria sede una riunione di coordinamento a cui ha invitato, oltre il Contratto di Fiume della Media Valle del Tevere, i rappresentanti degli altri Contratti di Fiume che insitono lungo l'asta del Tevere per esporre lo stato di attuazione dei rispettivi contratti di fiume, al fine di armonizzare un primo "pacchetto" di risultati conseguiti e di individuare con cadenze prefissate i passaggi successivi, anche in vista del parere che questa Autorità sta componendo sui PRTA.2 in attuazione delle disposizioni degli articoli 121 (obiettivi) e 116 (misure) del D. Lgs. n. 152/06..
Come è noto, dopo l'approvazione dell'aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto dell'Appennino Centrale (PGDAC.2) da parte della Presdenza del Consiglio dei Ministri, si è avviata la fase di attuazione del relativo programma delle misure (PoM.2).
I contratti territoriali, nello specifico i contratti di fiume, rappresentano strumenti di attuazione programmata delle misure rivolte sia ad interventi strutturali sia a indirizzi e prescrizioni per le attività dei portatori d'interesse in un quadro organico d'azione con le specifiche misure degli aggiornamenti dei Piani Regionali di Tutela delle Acque (PRTA.2). In tal senso la natura partecipata dei contratti di fiume si inserisce a pieno titolo nella procedura di informazione e consultazione pubblica prevista dall'art. 14 della direttiva 2000/60/CE.
Tale quadro organico d'azione garantisce la dichiarata efficacia nel conseguimento dei risultati attesi. Le Regioni approveranno entro l'anno i PRTA.2 che, secondo l'accordo CE-Italia raggiunto a Bruxelles nel settembre 2013, costituiscono (in virtù dell'art. 13.5 della Direttiva n. 2000/60/CE) specializzazione territoriale degli obiettivi e delle misure del PGDAC.2.
Nelle more dell'approvazione dei PRTA.2 e in preparazione dei necessari raccordi operativi, è opportuno preliminarmente definire un quadro delle attività previste nei contratti di fiume riguardanti i territori del bacino del fiume Tevere che, attesa la continuità idraulice del reticolo, producono o subiscono gli effetti secondo la naturale dinamica monte-valle.
L'univocità delle pressioni e degli impatti che si vogliono contrastare (alle cui informazioni la CE tiene in particolar modo), il grado di attuazione delle misure previste (oggetto di specifici report alla CE), il reciproco condizionamento degli effetti delle misure espresse in un ambito di contratto (ai fini del raggiungimento reale degli obiettivi dichiarati), il diverso stadio di sviluppo dei contratti in corso (atteso il necessario coinvolgimento dei portatori d'interesse), la sinergia con le misure regionali dotate di definite risorse finanziarie (che esclude misure di non certa attuabilità e attuazione) e la certezza di tempi e modi di attuazione delle misure e di controllo dei risultati (che include un quadro di responsabilità nei confronti della CE anche in relazione alle attività di monitoraggio), tutti richiedono la massima efficienza di questi strumenti di programmazione concertata tra soggetti pubblici e privati.